Hanno riaperto le scuole

Avete presente il rumore che c’e’ allo zoo quando danno da mangiare alle scimmie?
Tanti anni fa, durante una trasferta in Giappone, il lavoro mi porto’ ad Hamamatsu, nella prefettura di Shizuoka. A quei tempi c’era uno Zoo da quelle parti, sono passati anni e non so se c’e’ ancora. Vabbe’ non occorre fare il giro del mondo per vedere certe cose ma onestamente lo Zoo e’ un posto che non mi ha mai attratto, ci sarò andato una volta o due nella vita. Allo Zoo di Hamamatsu non ci sono stato ma ci ho vissuto vicino qualche settimana per il motivo che l’albergo dove alloggiavo era proprio li’ a poco passi.
Voi non avete idea del baccano che fanno le scimmie al mattino durante il pasto, una rottura di coglioni inenarrabile per chiunque. Amo il silenzio e soffro i giorni nostri in quanto a far rumore ce la caviamo proprio, a quei tempi ero giovane ed ero meno bisbetico di adesso, pero’ al mattino, appena alzato, amavo il silenzio. Mi piaceva “sentire” i miei timpani assopiti che si svegliavano e prendevano atto che dopo una notte silenziosa sarebbe arrivato il giorno con la proprio bolgia. Questo momento doveva consumarsi progressivamente, senza irruenza e traumi eccessivi, il mio umore giornaliero era in gioco, in quel momento uno shock acustico avrebbe potuto compromettere la mia giornata e il mio equilibrio mentale. Per agevolare il processo nei primi minuti del mattino praticavo una specie di auto-protezione muovendomi come un alieno disadattato in un mondo nuovo. Un bradipo che cercava di mettere in seconda.
E invece no, durante tutta quella trasferta ad Hamamatsu quel momento mattutino delicato per il mio udito non poteva assolutamente starci. Ogni mattino, puntualmente alle 7, il fragore di quelle scimmie selvagge sfracellava la quiete, era un Vaia sulle mie ciglia uditive.
Uno sventramento. Entrava dappertutto, dalle finestre chiuse, attraversava le mura per osmosi, era una calamita’ naturale da cui era impossibile difendersi. Le frequenze stridule si irradiavano, refrattarie ad ogni ostacolo raggiungevano i miei timpani dove rimbalzavano come sassi battenti in una ringhiera metallica.
Immaginavo un guardiano fottutamente puntuale entrare nella gabbia e distribuire enormi quantità di banane, le scimmie avvinghiate sui trespoli prendere fiato, gonfiare il petto ed iniziare quell’inutile danza tribale fatta di grida, di salti alla rinfusa e di trambusto primordiale.
Un comizio primitivo che probabilmente nascondeva un gesto sociale ma estremamente belluino dove ognuno esprimeva il proprio io, contemporaneamente e con urla bestiali.

Eh niente… mi e’ venuto in mente stamattina mentre i bambini andavano a scuola.